Premessa: questa top 10 (con un’aggiunta finale che mi sono preso la licenza di fare) è una top 10 personale. Sono i miei – lo ripeto: miei, non di Best Movie – film preferiti. Ci sono indie, ci sono blockbuster, c’è qualche novità assoluta; manca il sempreverde Inside Out (bello, bellissimo: ma io ho un altro ed altissimo standard di animazione) e sono tutte pellicole che, da gennaio a oggi, sono uscite in Italia. Niente anteprime, niente sbirciate fuori tempo. Mi attengo alla distribuzione nostrana. Perché sì, mi piace farmi del male. Buona lettura.
1. Non essere cattivo
Claudio Caligari ci ha regalato una vera chicca, prima di andarsene. Non essere cattivo è senza ombra di dubbio uno dei migliori film italiani usciti in questi anni al cinema. Vero, tremendo, emozionante. Con due attori protagonisti che ti lasciano senza fiato (Alessandro Borghi e Luca Marinelli). E un racconto umano della periferia. Qualcuno l’ha definito “pasoliniano”; ma qui c’è Caligari (Amore tossico) in tutto il suo splendore. Che va oltre la citazione e l’omaggio.
2. Mad Max: Fury Road
Doveva finire primo, ma poi – tra una cosa e l’altra – ho optato per il secondo posto. Mad Max è il miglior film americano di quest’anno. Ha tutto, e ne ho già detto parecchio: è la riscrittura di un genere e di una saga; un montaggio perfetto e una colonna sonora da brividi. Bravissimi attori. Stupendi personaggi, prima tra tutti la Furiosa di Charlize Theron.
3. Vizio di Forma
Paul Thomas Anderson. E basta questo, no? Uscito a gennaio scorso (o era febbraio?) ce lo siamo tutti dimenticati. E invece no: è una comedy coi controcazzi. Con un Joaquin Phoenix stupendo e una delle scene più erotiche che abbia mai visto. C’è quell’ironia che mi piace – e piace – tanto: quella che se la capisci, sei fortunato.
4. Sicario
Se non l’avete ancora visto, vedetelo. Se l’avete già visto, rivedetelo – e se potete – in lingua originale. Sicario è un film che sa di verità, con interpreti in gran forma (Benicio Del Toro è una divinità del grande schermo, quest’anno). E una musica che riesce già da sola, sali-e-scendi, a metterti angoscia. Qui si parla di cartelli e di droga, si parla di Messico e di confini: c’è una guerra in corso, e nessuno sembra rendersene conto.
5. Beasts of No Nation
La rivoluzione. Il primo film prodotto da Netflix, diretto da Cary Fukunaga e interpretato da Idris Elba. Anche questo è un film che racconta la verità. Siamo in Africa, tra bambini-soldato e guerre civili. Scelta indimenticabile: il monologo finale del piccolo protagonista. È disponibile online, in streaming “legale”.
6. Teneramente folle
Se non vedo l’ora di andare al cinema per Spotlight è in parte merito della storia, in parte del cast. In parte – ha un posto suo, tutto speciale – di Mark Ruffalo. Che è anche il protagonista di Teneramente folle, e che è semplicemente magnifico. Pellicola piccola, indieggiante: storia commovente e intima. La magia del cinema si fa (anche) senza gli effetti speciali à la Star Wars.
7. Perfect Day
Dark comedy distribuita, purtroppo, in pochissime copie. Però che film. Corale, con una storia che, anche in questo caso, si rifa alla realtà (Bosnia, 1995; siamo alla fine del conflitto dei Balcani). E con – indovinate un po’ – un Benicio del Toro (è in Vizio di Forma, è in Sicario, torna anche qui) in gran forma. Lo trovate ancora al cinema: sbrigatevi.
8. Turner
L’arte come un grugnito. Come una scopata lasciata a metà, goffa e sporca. Come un sobborgo inglese, nei colori accesi della primavera e nello squallore della rivoluzione industriale. Turner, a Cannes, ha avuto la visibilità che meritava. Qui da noi, un po’ meno. La storia di un grandissimo pittore senza filtri, romanzata quel tanto che serve. Ogni pennellata è una pugnalata alla tela.
9. Youth – La Giovinezza
A Harry Potter rinfacciano di essere “un uomo di Silente”; a me potranno tranquillamente dire che sono un uomo di Paolo Sorrentino. Perché adoro, senza se e senza ma, i suoi film. E li adoro soprattutto quando a scriverli è lui (senza aiuti e senza collaborazioni). Ho rivisto la Giovinezza qualche giorno fa, a Napoli, in lingua originale. Ed è uno dei suoi migliori film: è (quasi) un ritorno alle origini, in una dimensione più piccola, con un messaggio e un senso che sanno di biografico.
10. While We’re Young / Giovani si diventa
Ho scritto tutti e due i titoli, originale e in italiano, perché hanno due significati diversi e per qualcuno addirittura opposti. È un indie, anche questo un film piccolo: c’è Ben Stiller che lotta con se stesso, con l’età che avanza e la giovinezza che (come nel film di Sorrentino) si riduce (o s’innalza?) ad essere uno stato mentale. Vallo a spiegare a chi ne ha parlato giusto il tempo di una review, sotto la data d’uscita.
10 (+1). Quel fantastico peggior anno della mia vita
Me and Earl and the Dying Girl, titolo originale, è il film vincitore della scorsa edizione del Sundance (due premi,:giuria e pubblico). E dentro c’è tutto quello che un cinefilo vorrebbe trovare in un film: citazioni, rimandi, omaggi. Bellissima colonna sonora. Alcune trovate sono veramente geniali. Film che ammicca apertamente al cinema di Wes Anderson. No, non è un teen movie. Sì, vi verrà da piangere.