Avevo già toccato il discorso nel post “Traduzioni Viziate” in cui parlavo di adattamenti ai dialoghi dove spesso la distrazione, o forse dovrei dire un po’ di ignoranza, faceva sì che ascoltando un doppiaggio di un film o una serie tv ci si imbattesse spesso in strafalcioni involontari.
Invece altro discorso è quello portato all’attenzione dall’articolo di Giorgio Viaro che potete trovare online su Best Movie, dove viene fatto notare che nel trailer italiano di Crazy Stupid Love una battuta viene creativamente tradotta in tutt’altro modo rispetto all’originale, perché probabilmente, a parere di chi ha curato il trailer italiano, risultava essere “politicamente” scomoda.
Da insider vi posso dire che le traduzioni appositamente alterate sono una pratica molto, molto in voga nel nostro settore.
Con l’eccezione delle pellicole di Tarantino vi invito a guardare lo stesso film prima doppiato e poi in originale con i sottotitoli, vi accorgerete che le parolacce, se presenti nell’originale, nel doppiaggio italiano spesso spariscono o vengono notevolmente ridimensionate .
Ciò accade nel cinema ma è la televisione che ha fatto dello stravolgimento degli adattamenti una vera e propria “arte”.
I copioni arrivano in sala di doppiaggio con correzioni che noi attori facciamo davvero fatica a recitare. Ad esempio vi possono essere battute che vengono gridate con rabbia e astio dal personaggio e la traduzione approvata è, nei migliori dei casi: “sei uno stolto!”.
Mi ricordo di una serie tv che doppiavamo per un canale televisivo molto noto. Come sempre succede il testo adattato veniva analizzato della rete con le dovute correzzioni del caso ma si vede che ci fu una svista da parte dell’annoiato responsabile che doveva leggersi decine di copioni. Infatti una volta ultimato e consegnato il doppiaggio fui riconvocato in sala per un rifacimento.
Il responsabile si era fatto scappare qualcosa di gravissimo: un “deficiente”, non lui (ma forse sì per i suoi capi), ma il sostantivo che non aveva cambiato. Tutti sapevano che “deficiente” non poteva essere detto perché era offensivo verso persone con delle minoranze mentali… questa fu la spiegazione. Così ridoppiai dicendo: “sciocco”.
Altro discorso sono i voice over delle interviste a personaggi pubblici stranieri. Per un’altra rete televisiva registravo i voice over di giovani attori del firmamento hollywoodiano intervistati per un magazine-tv sul cinema… magicamente discorsi fatti da sinfonie di suoni gutturali, con tre vocaboli ripetuti all’infinito per formare un discorso di banalità a livello di scuola elementare, in italiano suonavano come discorsi che facevano trapelare un vocabolario ricercato, una cultura di raro spessore e argomenti altissimi… la cosa comica è che essendo un voice over, con l’originale a basso volume sotto la parte doppiata, se si conosceva la lingua ci si rendeva chiaramente conto che l’attore diceva tutt’altro…
Prossima volta che vedete un’intervista ad una star di Hollywood prestateci attenzione!
Bel post Eric!
Anch’io non capisco perché tra versione origianle e versione italica, ci siano queste differenze. Così facendo il film è alterato e non rispecchia l’idea degli sceneggiatori e del regista. Senza parlare dello sforzo che deve fare un doppiatore per cercare una sorta di equilibrio in una scena in cui si dicono le peggio cose e poi in versione italica c’è solo un edulcorato “sciocco”…credo che ci voglia un po’ più di rispetto per l’arte.
Per non parlare dei voice over durante le interviste alle star hollywoodiane…alcune hanno una traduzione davvero esilarante.
Bhe, la speranza è prima o poi di vedere qualche film sulle reti nazionali sottotitolate…almeno sarebbe un buon modo per costringerci a studiare per bene le lingue straniere…in diversi paesi d’europa è già pratica comune…
Al prossimo post.
Luca