The Jinx: la serie tv americana che ha permesso l’arresto del pluriomicida Robert Dunst

Le ricerche dei due autori e un fortunato fuori onda hanno fatto luce sui fatti di cronaca su cui la polizia non era mai riuscita a fare giustizia

Non è, come si suol dire, che la realtà supera l’immaginazione, è che la tv, quella della rivoluzione seriale, ha tempi e modi che permettono un’analisi più ampia di un fenomeno.

The Jinx, la miniserie americana andata in onda sulla HBO ne ha dato prova lo scorso fine settimana quando, mentre il pubblico attendeva l’ultima puntata, l’FBI arrestava Robert Dunst, il 71enne miliardario, erede di una fortuna immobiliare nella east coast, e accusato di tre omicidi, tra cui quello della moglie. Il merito va questa volta a Andrew Jarecki, il regista che, già in passato, aveva dato prova di saper adattare un fatto di cronaca alle dinamiche e ai tempi della narrazione cinematografica (il suo ultimo lavoro indagava su un caso di pedofilia).

Jarecki era riuscito in quest’occasione a trovare e intervistare Dunst che, in un fuori onda, si era lasciato sfuggire, credendo che i microfoni fossero spenti, i dettagli su uno dei tre omicidi di cui era accusato. Insieme all’altro autore della miniserie, Marc Smerling, il regista era riuscito quindi a ricostruire in modo millimetrico le dinamiche degli eventi e a passare agli agenti di polizia le informazioni necessarie a incastrare il miliardario.

Là dove non sono arrivate le forze dell’ordine, è arrivata la fiction. Un ulteriore merito all’approccio sempre più curato delle serie tv e, in questo caso, anche al lavoro meticoloso e al metodo di Jarecki che, mescolando tensione e realismo, è stato capace di restituire verità alla cronaca e giustizia alla storia.

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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